
- Questo evento è passato.
Il lago di Nemi e il Museo delle Navi romane, sulla tappa n. 1 del Gran Tour del Lazio
10 Maggio

Da Albano Laziale raggiungeremo la “Locanda Martorelli”, ad Ariccia, dove alle ore 10:30 parteciperemo alla presentazione del Gran Tour del Lazio (GTL), un percorso cicloturistico ad anello di oltre 1000 km, pensato da Claudio Mancini e sostenuto da Ruotalibera, per scoprire ogni angolo della nostra regione in modo lento, sostenibile ed emozionante. Avremo modo di visitare la Locanda Martorelli, un edificio storico che nel 1819 divenne albergo e che fu noto come tappa del Grand Tour ai Castelli Romani. Terminata la presentazione, pedaleremo fino al lago di Nemi, scendendo da Genzano nella conca del lago per andare a vedere il Museo delle Navi romane, che riaprirà proprio sabato 10. Dopo aver completato il periplo del lago, risaliremo verso Genzano e torneremo in direzione di Roma, percorrendo l’Appia Antica. Chi vuole, può prendere il treno alla stazione di Albano Laziale.
PROGRAMMA
Tipologia | Difficoltà | Lunghezza | Dislivello | Trasporto |
---|---|---|---|---|
Cicloturistica | 🟠🟠🟠⚪⚪ Percorso che richiede allenamento | 40 km | 380 m | 🚂➕🚲 Treno + bici |
DETTAGLI USCITA
Sabato 10 maggio 2025 alle ore 10:30, presso la Locanda Martorelli, in Piazza della Corte 4, ad Ariccia, parteciperemo alla presentazione del Gran Tour del Lazio, organizzata da Ruotalibera in collaborazione con “Rete Associativa per la Valorizzazione della Via Appia Antica nei Castelli Romani”, BikeSquare e Comune di Ariccia.
Avremo modo di visitare la Locanda Martorelli accompagnati dalla dott.ssa archeologa Maria Cristina Vincenti. La Locanda, già Casino Stazi nel ‘700, nel 1819 divenne un albergo e assunse il nome di ‘Locanda Martorelli’, che fu nota come tappa del Grand Tour ai Castelli Romani. Al piano terra dell’edificio, presso l’attuale farmacia, c’era la sala ristorante, poi caffè. Al secondo e terzo piano le camere da letto. Gli inquilini si riunivano nella sala centrale del primo piano o “piano nobile”, dove era possibile suonare o giocare a carte.
Nella sala centrale del piano nobile, acquistato dal Comune di Ariccia nel 1988, è conservato un ciclo pittorico di stile neoclassico commissionato dallo Stazi, tra il 1770-1771, al pittore polacco Taddeus Kuntze (Zielona Gora 1727 – Roma 1793). Si tratta di un complesso decorativo realizzato con tempere murarie e dipinti su tela che raccontano, sulla base delle fonti classiche, le vicende dell’antica città latina di Aricia e del nemus Aricinum: il suo bosco sacro. Terminata la presentazione, in bici raggiungeremo il Lago di Nemi ed andremo a visitare il Museo delle Navi romane.
Sin dall’antichità, il lago di Nemi fu oggetto di una leggenda riguardante due navi favolose di dimensioni gigantesche, costruite in epoca romana, ricche di sfarzo e forse contenenti dei tesori, che sarebbero state sepolte sul fondo del lago per ragioni misteriose. Tale leggenda prese a circolare probabilmente sin dal I secolo d.C., e poi per tutto il Medioevo, accreditata ogni tanto dal ritrovamento occasionale di strani reperti da parte dei pescatori del lago. Queste voci avevano in effetti un fondamento di verità: le due navi, lunghe 70 metri e larghe più di 25, erano state fatte costruire dall’imperatore Caligola, in onore della dea egizia Iside e della dea locale Diana protettrice della caccia. Frutto di un’ingegneria avanzata e splendidamente decorate, Caligola le utilizzava come palazzi galleggianti in cui abitare o sostare sul lago, o con cui simulare battaglie navali. Ma in seguito alla sua morte avvenuta nel 41 d.C., il Senato di Roma (di cui l’imperatore era stato acerrimo avversario politico) per cancellarne il ricordo fece distruggere tutte le opere di Caligola, tra cui anche le navi di Nemi che furono affondate sul fondo del lago.
Il Museo venne costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare le due gigantesche navi recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. È stato quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto, due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.
Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera).
Dopo la visita al Museo, risaliremo verso Genzano per intraprendere la strada del ritorno a Roma.
- Appuntamento
- Appuntamento a Stazione Termini, in testa al treno, 15 minuti prima della partenza.
- Accompagnatori
-
Nicola Passeretti
| Indirizzo e-mail:
nicola.passaretti@alice.it
-
Silvia Francesca Pietra
| Indirizzo e-mail:
pietrasilviafrancesca@gmail.com
TRASPORTI
Andata verso Albano Laziale
-
09:00 |
Roma Termini
- Arrivo alle 09:51
Ritorno da Albano Laziale
-
17:43 |
Albano Laziale
- Arrivo alle 18:34
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
- Note
-
Bici in perfette condizioni
Casco obbligatorio
Abbigliamento adatto alla stagione
Portare kit piccole riparazioni, luci, borraccia con acqua
- Costi
- Biglietto treno + supplemento bici — 7,70 €
- Galleria immagini
Per rinnovare la tessera annuale o diventare socio, ricordati di portare
questo modulo
compilato e firmato.