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Capranica-Civitavecchia lungo la ferrovia abbandonata
20 Luglio 2019
Tra gallerie, ponti e stazioni abbandonate, il suo tracciato sinuoso nel verde, la rendono un’esperienza unica.
PROGRAMMA
Tipologia | Difficoltà | Lunghezza | Dislivello | Trasporto |
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- Itinerario
- Dalla Stazione FS "Capranica Scalo", seguendo tutta la vecchia ferrovia dismessa, passando per le località di: Le Mure, Barbarano Romano, Bandita, Puntoni (Blera), ponte sul Mignone, Allumiere(La Farnesiana), Leopoli Cencelle, Mole del Mignone, fino a Civitavecchia FS.
Una delle più avventurose gite (a mio modesto parere) che conosco, perchè oltre al piacere di farla in bicicletta , questo avviene immersi nel verde, lontano dalle strade e dai grandi centri, con panorami piacevoli, e i segni visibili del passato ferroviario.
L’abbandono del tracciato, che in alcuni tratti, rende complicato il passaggio, non toglie il fascino a questo percorso.
ALCUNI CENNI STORICI
Dopo anni di progetti e discussioni, la costruzione iniziò nel 1921, per essere inaugurata verso la fine del 1928, la chiusura totale della tratta Civitavecchia-Capranica ci fu nel 1963, dopo che nella notte dell’8 gennaio 1961, una frana all’imbocco della galleria Cencelle invase il percorso.
L’architettura delle stazioni di questa tratta è particolare e unica in Italia. L’esterno delle stazioni e delle fermate è arricchito con decorazioni in stile romano e classicheggiante, con leggeri tocchi liberty.
Appena scesi dal treno, ci rinfrancheremo al bar della stazione, poichè successivamente non avremo la possibilità di poter usufruire di ristori,fino alla Farnesiana.
La caratteristica di questa uscita, è la presenza di molte gallerie tutte non illuminate, TASSATIVO l’utilizzo di luci anteriori potenti, sempre nelle gallerie troveremo un canaletto di raccolta delle acque al centro del passaggio, e in punti scoperto.
—-FARE MASSIMA ATTENZIONE—-
Si trovano in diversi punti, dei muretti trasversali, che si dovranno scavalcare aiutandoci gli uni con gli altri.
Poco dopo la metà della pedalata, incontreremo forse il pezzo forte della giornata, il viadotto sul fiume Mignone che è costituito da 2 travate reticolari metalliche e 6 arcate in muratura.
Le travate metalliche sono lunghe circa 26 m, larghe 4 ed in curva.
L’armamento ferroviario poggia sulle travi inferiori, lasciando scoperte quelle superiori.
Inncotreremo altresì in un paio di punti all’uscita delle gallerie, dell’acqua per il mancato deflusso, dovuto alle infiltrazioni dalla galleria stessa, e per la presenza di fonti sorgive, qui bisogna stare attenti a non sprofondare nei punti dove l’acqua e il fango sono più alti.
Per non farci mancare niente…..
in una delle gallerie che incontreremo, un allevatore del posto, ha pensato bene di utilizzarla come stalla, le mucche che vi risiedono sono mansuete, ma la presenza di uno strato di letame, consiglia di percorrerla a piedi, meglio sopra al muretto laterale.
VI SPIEGHERO’ AL MOMENTO come fare, nulla di che.
Per il pranzo ci fermeremo presso la Chiesa della Farnesiana, e possiamo scegliere tra la formula consolidata del pranzo al sacco, oppure si potrà mangiare presso l’Agriturismo omonimo, esempio: antipasto abbondante, dolce caffe acqua €16.
Ripartiti dopo pranzo, se avremo tempo, faremo subito una seconda piccola variante, visitando i resti della città di Leopoli-Cencelle.
ALTRI CENNI STORICI
Cencelle è un borgo medievale abbandonato, oggi diroccato, che sorge nella campagna tra Civitavecchia e Allumiere. Il borgo fu fondato nel IX secolo, quando l’espansione musulmana nel Mediterraneo ormai rappresentava una continua minaccia per gli insediamenti costieri lungo la penisola italiana.
Alcuni tratti di mura sono ancora in piedi. E’ interessante notare come blocchi di pietra tufacea, che in zona non è naturalmente reperibile, siano stati impiegati per costruire la parte inferiore delle mura, mentre la parte superiore sia stata eretta usando pietra locale.
Appena superata l’ultima stazione (Mole sul Mignone), lasceremo la vecchia ferrovia definitivamente, per avvicinarci in discesa verso Civitavecchia, e alla stazione per tornare a Roma.
Tutta la traccia è prevalentemente in discesa, con pochissime salite, ad eccezione di una ripida per raggiungere la Farnesiana, ma su asfalto, 600mt al 6%.
Il fondo è totalmente sterrato, prestare attenzione al ghiaino che specialmente in discesa, impegnerà nel mantenere l’equilibrio, per le caratteristiche del percorso, le biciclette adatte sono —-SOLO MTB —- e con buona tacchettatura.—– NO ibride —-
E’ OBBLIGATORIA la prenotazione via e-mail o telefonica (quest’ultima in particolare per i nuovi soci e quelli che non conosco),
Nome Cognome e Associazione Fiab di appartenenza, numero di tessera. - Allegati
- Mappa | Altimetria | Traccia GPS
ACCOMPAGNATORI
- Ernesto Carlacchiani – Tel. 333.1320554 – E-mail ernestocarlacchiani@alice.it
INFORMAZIONI
- Appuntamento
- Verrà comunicato, succesivamente alla prenotazione
- Treno (andata) per 🙂
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- Partenza da
- Arrivo ore
- Treno (ritorno) da 🙂
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- Partenza ore
- Arrivo a
- Roma Termini
- Note
- IMPORTANTE:
Prendendo il treno di ritorno da altra stazione, chi dovesse ripensarci, durante l’uscita non avrà modo di essere ripreso,
per la presenza di fastidiosissimi e graffianti ROVI (pure troppi), acqua e fango, erba alta, muretti e ringhiere,
—-CONSIGLIO A CHI PARTECIPA DI ARMARSI DI FORTE SPIRITO D’AVVENTURA.
Casco consigliato
Acqua oltre la borraccia, ALTE TEMPERATURE
Luci POTENTI per le gallerie totalmente al buio
Abbigliamento adeguato
Cinta per legare la bici sul treno.
Sono utili le attrezzatura per piccole riparazioni (camera d’aria di riserva, leve per il copertone, chiavi).
Non dimenticare di controllare precedentemente la bicicletta: ruote gonfie e meccanica in ordine (cambio, deragliatore, freni, ecc…).
Chi ha soluzioni utili per i passaggi acquo-fangosi, non faccia l’egoista 🙂
I sacchetti per i rifiuti, fermati con elastici, possono tornare utili. - Costi
- Treno Andata € 460
Treno Ritorno € 4:60
Supplemento bici € 3:50 - Immagini
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