Cari soci,
dopo numerosi e serrati confronti all’interno del nostro CD e dopo altrettanti serrati confronti col direttivo di Salvaiciclisti, si è deciso di effettuare le seguenti richieste congiunte (l’unione fa la forza) all’amministrazione capitolina, affinché al momento della riapertura progressiva della possibilità di spostamento questa non venga occupata esclusivamente dalla pesante, inquinante e pericolosa massa veicolare privata a motore, visti i limiti dell’utilizzo del TPL.
Come leggerete, abbiamo chiesto l’attuazione urgente in questa fase emergenziale di provvedimenti che rendano possibile ad un largo settore della popolazione che non era abituato a spostarsi in bicicletta, di farlo più in sicurezza possibile, pensando anche ai pendolari per i quali si è chiesto l’utilizzo di Bike sharing al prezzo del biglietto metrebus.
Il dibattito su questo tema si sta manifestando tra tutte le associazioni Fiab italiane, che hanno fatto richiesta di una regia nazionale per un intervento ancora più incisivo.
A giorni si dovrebbe riunire il coordinamento Lazio sempre su questo argomento e ovviamente vi comunicherò gli sviluppi.
Roberto Cavallini
SEGUE IL TESTO INVIATO ALLA GIUNTA CAPITOLINA
Sindaca di Roma Capitale
Gent.le On.leLinda Meleo
Assessora alle Infrastrutture
Egr. On.le Pietro Calabrese
Assessore alla Città In Movimento:
Oggetto: richieste di rete ciclabile emergenziale attraverso interventi urgenti infrastrutturali e urbanistici, anche temporanei, necessari per assicurare la distanza sociale atta a prevenire e contrastare la diffusione del COVID-19, oltre che per tutelare gli utenti stradali che usano la bicicletta come mezzo di trasporto nei loro spostamenti cittadini.
Come è noto a questa Amministrazione, le sottoscritte Associazioni, Salvaiciclisti Roma – SIC Roma A.p.s. e FIAB ROMA RUOTALIBERA – APS, da sempre sostengono la bicicletta quale mezzo di trasporto negli spostamenti cittadini, in considerazione delle sue caratteristiche di sostenibilità sia da un punto di vista ambientale che di salubrità, tanto vero è che da sempre ne è consigliato l’utilizzo da parte dei medici in caso di patologie serie.
In questo particolare momento storico la bicicletta rappresenta uno dei pochi mezzi di trasporto atto ad assicurare una distanza fisica e non socialetra le persone, pertanto è il mezzo più idoneo ad affrontare la delicata fase di passaggio tra il lockdown e la normalità, in una società scossa ma forse più consapevole dell’importanza della propria salute fisica.
Le estreme misure di contenimento del virus adottate in Italia, per impedire il propagarsi del virus, non potranno durare all’infinito, perché insostenibili, sia socialmente che economicamente, pertanto presto dovranno essere abbandonate per permettere a tutti di ritornare al proprio quotidiano, anche se il timore di contagio influenzerà la vita quotidiana e il comportamento di tutti, soprattutto in tema di mobilità. Inoltre l’eccessiva contagiosità del COVID-19 costringerà tutti all’adozione delle azioni di prevenzione dei contagi, consistenti nella distanza fisica tra le persone e l’osservanza di quando è stato stabilito dall’ISS.
A quanto sostengono i media, questa Amministrazione di Roma Capitale sta valutando l’ipotesi di far salire sui mezzi pubblici un numero contenuto di passeggeri (muniti di mascherina e guanti) tale da rispettare la distanza di un metro imposta dai decreti anti-Covid.
Detta soluzione sicuramente ridurrà il rischio di contagio, ma allo stesso tempo comporterà che un alto numero di passeggeri abituali, non riuscendo a usufruire dei mezzi pubblici e in mancanza di valide alternative, farà ricorso all’utilizzo dei mezzi a motore privati.
Questo incremento, nell’utilizzo dei veicoli a motore privati da parte dei cittadini che precedentemente utilizzavano i mezzi pubblici, deve essere evitato, in quanto, oltre a vanificare uno dei pochi dati positivi del lockdown, cioè la riduzione dell’inquinamento atmosferico con relativo beneficio per la salute di tutti i cittadini, creerà per l’Amministrazione un serio problema di gestione del traffico, già oltremodo congestionato nel periodo pre-lockdown. Si determinerà probabilmente un incremento della già notevole incidentalità stradale e un aggravamento della sicurezza stradale, in modo particolare per le categorie più esposte e deboli.
Le grandi Capitali mondiali hanno già puntato sulla bicicletta quale mezzo di trasporto idoneo ad assicurare la distanza fisica delle persone, realizzando piste ciclabili anche provvisorie, facilitando in tal modo la mobilità sostenibile già durante l’emergenza coronavirus. L’amministrazione della città di New York, ad esempio, per poter prevenire il contagio da COVID-19 ha invitato i cittadini ad andare in bicicletta o a piedi per gli spostamenti cittadini necessari, facendo così registrare un aumento del 50% degli spostamenti su due ruote elettriche rispetto allo scorso anno. Questo aumento dell’utilizzo delle biciclette si è realizzato anche a seguito della promozione del bike sharing e per gli sconti effettuati dalle stesse società di bike-sharing. Si sono ridotti in tal modo il numero di pendolari stipati in spazi ristretti sui trasporti pubblici. In città come Chicago gli aumenti sono ancora più netti, con un balzo degli spostamenti in bici di quasi il 100%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Premesso tutto ciò, le sottoscritte Associazioni, Salvaiciclisti Roma – SIC Roma A.p.s. e FIAB ROMA RUOTALIBERA – APS, attraverso i loro rapp.ti p.t.,
CHIEDONO
a codesta Amministrazione di Roma Capitale i seguenti interventi, anche se di natura temporanei:
1 – Realizzazione di bike lane anche attraverso l’utilizzo di dispositivi di sicurezza modulare, quali ad esempio barriera Jersey, che delimitino e restringano anche provvisoriamente le carreggiate stradali, ponendo in tal modo in sicurezza i ciclisti soprattutto quelli che sino ad oggi non utilizzano la bicicletta quotidianamente, perché preoccupati dalla prepotenza di tanti automobilisti. In particolare, segnaliamo le strade più utilizzate dai ciclisti urbani romani per i loro spostamenti:
La Tangenziale delle Biciclette (10 km) il giro delle Mura, o i confini del I Municipio: via dei Fori Imperiali, via Labicana, viale Manzoni, Santa Bibiana, Via Tiburtina, Piazzale Aldo Moro, Via del Policlinico, Corso d’Italia, Via San Paolo del Brasile, Via Washington, Piazza del Popolo, Via del Corso, Piazza Venezia.
L’asse Tuscolana-Nomentana (10 km) prosegue il percorso iniziato con i lavori su via Tuscolana estendendolo fino al settore nord della città 10,2 km.
L’asse Nomentana-Ostiense (6,5 km) connette la ciclabile Nomentana, con il settore sud-ovest della città. Un possibile percorso alternativo potrebbe svilupparsi lungo Viale Trastevere e connettersi con Viale Marconi, dove pure è già in programma la realizzazione di una ciclabile.”
L’asse Piazza Venezia – v.le Trastevere – Circ.ne Gianicolense lungo la linea del tram 8, da offrire come alternativa emergenziale a chi ha bisogno di questa tratta ma vuole evitare i mezzi pubblici per il distanziamento sociale;
L’asse Tiburtino da Ponte Mammolo al Polo universitario la Sapienza utilizzato da tantissimi studenti universitari in bicicletta.
2 – La Percorribilità di tutte le corsie preferenziali al transito delle bicicletta, tutte eccetto quelle tranviarie, creando ove necessario piccole isole di fermata dove il ciclista si può accostare per lasciar passare il trasporto pubblico, ai sensi dell’art. 148 comma 5 c.d.s. oppure prevedendo eventualmente che il ciclista, che procede lentamente ha l’obbligo, appena possibile, di accostare (o fermarsi) per consentire ai mezzi pubblici che lo seguono di procedere a velocità più elevata.
3 -La possibilità di parcheggiare le biciclette sui marciapiedi anche legandole ai parapedonali, ai lampioni e ai pali della segnaletica quando non siano d’impedimento e costituiscano un reale intralcio al transito dei pedoni;
4 – LaRealizzazione di Zone 30 che rappresenta per tutti gli utenti della strada maggiore sicurezza stradale, in quando abbassando la velocità dai 50 km/h ai 30 km/h si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto e si aumenta la visibilità di chi conduce il veicolo. Le statistiche indicano inoltre che nelle Zone 30 si riduce il numero di incidenti e di feriti, e le lesioni fisiche sono meno gravi, circostanza ancora più importante in periodi come questo che stiamo vivendo in quanto il servizio sanitario è sotto pressione.
5 – Una Campagna di comunicazione per sensibilizzare la mobilità dolce e sostenibile a livello comunale, anche ai fini della prevenzione del contagio da COVID-19 attraverso la promozione della bici come mezzo di trasporto, come già fatto da altre grandi Capitali mondiali, come ad esempio New York. Sarebbe inoltre necessario da parte dell’Amministrazione Comunale stipulare convenzioni con le società di bike sharing allo stesso prezzo del BIT – TPL per poterne incrementare l’utilizzo. Comunicare tutte le agevolazioni previste per acquisto delle Biciclette.
Queste associazioni si fanno parte attiva attraverso i loro volontari per tutoraggi bike2work e bike2school, oltre ad offrire supporto per l’indicazione di tragitti più idonei in bicicletta per i tratti casa lavoro.
In attesa di un Vostro riscontro, si porgono distinti saluti
Avv. Enzina Fasano
Presidente e legale rapp.te p.t.
Salvaiciclisti Roma – SIC Roma A.p.s.
Roberto Cavallini
Presidente e legale rapp.te p.t.
FIAB ROMA RUOTALIBERA – APS