Una mattina in giro per Roma - Villa Adriana
4 settembre 2016



  Tipologia: Cicloturistica Cicloturistica
  Difficoltà: Percorso con lievi dislivelli, facile Percorso con lievi dislivelli, facile
  Lunghezza:   35 km
  Dislivello:   n.d.
  Trasporto: Solo bici Solo bici

 
 
ITINERARIO

L’itinerario parte dalla Stazione Finocchio della Metro “C”, con capolinea a P.zza Lodi o fermate intermedie (direzione Pantano).
Si percorre Via di Rocca Cencia per circa due chilometri, si attraversa la Via Prenestina e si prosegue a destra su Via Polense (SP 49a). Giunti al bivio (Colle Murulino) si volta a sinistra su Via Maremmana inferiore (SP51a) fino alla rotatoria; si volta a destra su Via di Roccabruna e in meno di un chilometro su strada asfaltata, con qualche leggera salita, si giunge al Piazzale di Villa Adriana.

DESCRIZIONE

Le ville imperiali romane erano abitazioni raffinate ed eleganti, luoghi senza tempo dedicate all’otium, alla meditazione e ai piaceri. La Villa di Adriano era qualcosa in più: una residenza esclusiva, fastosa e articolata, frutto di un disegno unitario che si estendeva per oltre centoventi ettari. È considerata una delle più affascinanti realizzazioni del genio romano: un imperatore colto e ambizioso che unì le sue doti di soldato a quelle di poeta, architetto e viaggiatore.
Nonostante le spoliazioni e i danneggiamenti subiti nel corso del tempo, la villa ha conservato un insieme di elementi che s’intersecano fra loro formando uno dei più straordinari paesaggi della campagna romana. L’acqua, il verde, i giardini, i peristili, i ninfei, i canali, gli specchi d’acqua, si fondono con la severità del palazzo imperiale, delle biblioteche e della Piazza d’oro in cui domina ancora un’aulica percezione del potere imperiale.
La villa tiburtina ha origine da un primo nucleo di epoca repubblicana, forse appartenuto alla moglie Vibia Sabina, che Adriano ampliò radicalmente nei primi quindici anni del suo regno (118-133 d.C.). Il suo biografo Elio Sparziano (autore di Historia Augusta, vissuto tra il III e il IV secolo) racconta che Adriano, volendo conservare il ricordo dei suoi viaggi, volle riprodurre nella sua villa gli edifici che aveva maggiormente ammirato: il Liceo, l’Accademia e il Pecile (visitati ad Atene); il Canopo (canale sul delta del Nilo); la valle di Tempe (in Tessaglia).

ADRIANO
Nacque nel 76 d.C. a Italica, presso Siviglia in Spagna, da una famiglia originaria di Hadria nel Piceno. Nell’85, dopo la morte prematura del padre, fu accolto e allevato nella casa dello zio, l’imperatore Traiano, che lo fece educare a Roma. Al fianco di Traiano fece una rapida carriera militare, dando prova di particolare abilità nelle operazioni strategiche. Giovanissimo fu nominato tribuno della plebe, pretore, governatore della Pannonia e in seguito della Siria. All’età di 25 anni sposò Vibia Sabina, forse su suggerimento di Plotina, moglie di Traiano: ma il matrimonio non fu molto sereno a causa della profonda incomprensione.
Alla morte di Traiano (117 d.C.) fu proclamato imperatore dando prova di efficienza nell’organizzazione burocratica. Durante i venti anni del suo regno Adriano visitò molte province dell’impero. Dopo tre anni dalla sua elezione trascorse un lungo periodo (circa sei anni) senza rientrare a Roma: vivendo in Gallia, in Britannia, in Spagna, in Mauritania, in Asia, in Grecia e in Sicilia. Nonostante la sua lunga assenza da Roma, in nessun luogo dell’impero si verificarono episodi in contrasto con quanto aveva predisposto.
Tra le sue attività edilizie a Roma si ricordano: la ricostruzione del Pantheon, l’edificazione del Tempio di Venere e Roma, il gigantesco mausoleo sulla riva destra del Tevere (oggi Castel Sant’Angelo) e naturalmente la Villa Tiburtina.

ANTINOO
Molto singolare è il rapporto di Adriano con il suo favorito Antinoo, il bellissimo giovane nato in una città della Bitinia, di cui si hanno notizie molto stringate. Aveva circa quindici anni nel 125, quando incontrò Adriano nel corso del suo primo viaggio in Oriente. Nel 130, al seguito di una spedizione lungo il Nilo, nei pressi della città di Hermopolis, il giovane trovò la morte in circostanze misteriose. Adriano mostrò un dolore profondo nei confronti di questa tragica morte. Pur non appartenendo a una famiglia imperiale, pretese che venisse onorato tra le divinità del Pantheon, facendo erigere numerosi templi in suo onore e anche una città, Antinoopoli nei pressi del luogo della tragedia.

VILLA ADRIANA
La villa occupa un ondulato pianoro tufaceo sul declivio dei monti Tiburtini, alla confluenza di due modesti torrenti. Adriano volle edificare qui la sua villa per diversi motivi, ma soprattutto perché tutta l’area apparteneva alla moglie Vibia Sabina ed era già occupata da una residenza di epoca repubblicana; inoltre si trovava a sole 17 miglia da Roma.
L’area visitabile, di circa 40 ettari, è composta da edifici di varia natura, articolati secondo una schema che risponde all’esigenza di valorizzare la visione prospettica dell’insieme. D’altra parte, il continuo utilizzo delle cupole, alternate a esedre, absidi e ninfei ricchi d’acqua, ha fatto supporre un diretto coinvolgimento dell’imperatore nella progettazione della sua residenza.
La tecnica costruttiva impiegata negli edifici della Villa è in genere opera mista (reticolato di tufo con ricorsi di mattoni) e talvolta opera listata (fasce di mattoni e blocchetti di tufo alternati). Uno degli aspetti più originali riguarda l’esistenza di un sistema di percorsi sotterranei di servizio, alcuni anche carrabili, che attraversavano tutta la Villa senza interferire sulle strade di superficie utilizzate esclusivamente dalla corte e dalla famiglia imperiale.

L’itinerario che seguiremo all’interno della villa ci permetterà di visitare, seguendo un percorso classico, tutti gli edifici più importanti e scoprire, passo dopo passo, anche i luoghi meno famosi.

Pecile: grande quadriportico con giardino e vasca centrale. Il doppio porticato, coperto con tetto a spioventi, consentiva lunghe passeggiate a tutte le ore del giorno. Il nome è ispirato alla celebre Stoà Poikile di Atene che accoglieva le opere dei maggiori pittori greci.

Terme con Heliocaminus: si tratta del complesso termale più antico della villa, composto di una grande sala circolare con vasca riscaldata dai raggi solari e integrata dal riscaldamento pavimentale. Alle spalle è riconoscibile il frigidarium, ambiente porticato con piscina natatoria.

Sala dei Filosofi: si tratta di una grande sala absidata, all’origine rivestita di marmo e collegata al Teatro Marittimo, con sette nicchie sul fondo, dove probabilmente erano collocate le statue dei sette saggi

Teatro Marittimo: è considerato uno dei monumenti più rappresentativi di Villa Adriana, un simbolo della concezione spaziale dell’impianto architettonico complessivo. È costituito da un porticato circolare con volta a botte sostenuto da quaranta colonne ioniche. Al suo interno un canale che circonda un isolotto in cui sorge la piccola domus – solitaria residenza privata dell’imperatore - con peristilio centrale, triclinio, e piccolo ambiente termale.

Biblioteche: le due biblioteche, quella greca e latina, sono due ambienti che si affacciano a nord su un giardino ricavato da una terrazza artificiale con lunga fontana e a sud su un grande peristilio (attualmente trasformato in cortile) di epoca repubblicana con ninfeo.

Hospitalia: sono due edifici che si affacciano sul cortile delle biblioteche. Il primo è un ambiente destinato agli ospiti, costituito da un largo disimpegno su cui si aprono due serie di cubicola (stanze da letto). Di grande effetto è la pavimentazione in mosaico bianco e nero che delimita le alcove.

Palazzo Imperiale: si tratta di un edificio di epoca repubblicana completamente ristrutturato e adeguato alla nuova funzione di residenza imperiale e ambiente di rappresentanza. Sono riconoscibili: un grande Peristilio centrale; una sala quadrangolare che sovrasta il criptoportico con volta a mosaico; il Triclinio dei Centauri, una sala absidata suddivisa in tre navate con pavimento in mosaico; un grande ninfeo con esedra delimitata da una serie di colonne semicircolari; Edificio con Pilastri Dorici, un’elegante portico con pilastri scanalati che sorreggono una trabeazione decorata con metope e triglifi.

Piazza d’Oro: Il suo nome deriva dalla ricchezza delle decorazioni che ornavano l’ambiente prima delle massicce spoliazioni compiute nel corso dei secoli. Si tratta di un esteso ambiente di rappresentanza con al centro un grande peristilio con vasca e giardini recintato da un porticato a due navate. Si accedeva da un Vestibolo a pianta ottagona coperto da cupola a spicchi con oculus centrale; sul lato opposto una articolata sequenza di elementi architettonici di ispirazione ellenistica, tra cui un grazioso triclinio estivo poligonale con ninfeo, probabilmente utilizzato dallo stesso Adriano per ricevere la corte.

Edificio con Peschiera: denominato anche Palazzo d’inverno, sembra possa trattarsi della residenza della famiglia imperiale utilizzata nella stagione più fredda in quanto dotata di ambienti riscaldati e di sale di rappresentanza con peristilio e vasca centrale; un ampio criptoportico era utilizzato per le passeggiate estive.

Piccole Terme: rappresentano uno degli edifici più lussuosi della villa ed è probabile, vista la vicinanza col Palazzo Imperiale e la ricchezza delle decorazioni marmoree, che fosse frequentata dallo stesso Adriano. L’ambiente è costituito da una sala ottagona con pareti concave e piane coperta da cupola; una sala circolare (tholos) riscaldata e con copertura a cupola emisferica; al centro è il frigidarium con due grandi vasche rivestite di marmo bianco.

Grandi Terme: più estese delle piccole terme, ma meno originali, erano probabilmente utilizzate dalla servitù. L’ambiente più interessante è il frigidarium per la magnifica aula basilicale e l’ardita copertura.

Canopo: grande bacino, collocato al centro della valle artificiale, voluto da Adriano per evocare il luogo in cui annegò il suo favorito Antinoo Il canale collegava Alessandria d’Egitto a Canopo, cittadina situata sul delta del Nilo. Una grande esedra monumentale collega la vasca al grande ninfeo dedicato al dio Serapide.

Edificio con tre esedre: si trattava probabilmente di un coenatio (triclinio estivo) circondato su tre lati da splendide esedre, aree semicircolari coperte da portici. La quarta parete rettangolare era ornata da una fontana monumentale.

Teatro greco: il piccolo edificio di corte, situato in zona periferica per non recare fastidio, non poteva mancare nella “città” di Adriano che aveva grande passione per la cultura greca. Restano tracce della cavea e di un ambulacro perimetrale.

Tempio di Venere: il tempietto sorge su una piattaforma artificiale semicircolare ed è inserito in una grande esedra porticata delimitata da due ninfei. Al centro una copia della Venere Cnidia di Prassitele. Il modello era il tempietto circolare di Cnido, che ospitava la statua originale.


 
INFORMAZIONI
Appuntamento:
Giorno 4 settembre 2016 - Ore 9:00 Stazione Finocchio Metro "C"
Guida:
Walter De Dominicis
Tel. 3386245006 , e-mail: walterdedo14@gmail.com
Note
pranzo al sacco
casco consigliato
acqua oltre la borraccia
abbigliamento leggero
luci
lucchetto
 

 
COMMENTI
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roberta 7/9/2016 8:31:31
bella e completa visita di villa adriana, grazie walter

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Antonio 7/9/2016 10:20:29

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